.. il giorno che tanti anni di galera si domandano contro un deputato e contro altri cittadini italiani, alle cui virtù morali e civili lo stesso rappresentante, non dirò della legge, che non lo è, ma dell'accusa, ha dovuto rendere omaggio, è sempre un giorno doloroso per chiunque abbia cuore italiano, per chiunque abbia senso di gentilezza italiana.
«Ebbene, è deplorevole che questo sentimento elementare non sia stato capito dal signor generale Morra di Lavriano, il quale ha creduto delicato, opportuno, gentile, scegliere proprio il giorno, in cui si pronunziava quella enorme requisitoria... (Interruzioni) per indire, proprio in quel giorno, in via eccezionale un solenne festoso banchetto ai notabili e all'alta società di Palermo. (Rumori). Io mi domando a quale altro generale che non fosse il generale Morra di Lavriano sarebbe venuta in mente un'idea così peregrina, coprendo un ufficio che per la sua stessa anomalia di fronte alla legge esigeva per lo meno un tatto squisito, e in un momento nel quale la pacificazione degli animi è il bisogno supremo dell'isola.
«Io nato in Milano, sotto il felice governo di Casa d'Asburgo, ben so che i generali austriaci sceglievano i giorni delle condanne di patrioti per indire feste e banchetti, a provocazione e sfida del sentimento cittadino. E se mal non ricordo, devo aver letto in un bellissimo libro del deputato Bufardeci, qui a me vicino, libro scaldato da quella fiamma giovanile che pare oggi essersi riconcentrata nell'animo dei vecchi, che il maresciallo Del Carretto sceglieva il giorno della esecuzione di Mario Adorno e del suo figlio giovanetto in Siracusa per celebrare l'eccidio con una festa da ballo.
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