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      Chi mise il dito sulla piaga sui funzionari governativi accennando al passato prossimo... ed al presente fu l'on. Comandini. Egli nel suo discorso del 27 febbraio 1894 disse:
     
      «Non facciamoci illusioni: la condizione delle provincie siciliane, per ciò che si riferisce agli atti ed alla responsabilità delle autorità governative, non poteva essere peggiore... In Sicilia io ho trovato che negli uomini veramente di ordine era ed è radicata la convinzione che in alcuni comuni, per fini elettorali, non sdegnarono alcuni funzionarî del governo di farsi essi autori di circolari e di proclami, che venivano distribuiti ed affissi in pubblico sotto l'intestazione: Fascio dei lavoratori.» (Commenti).
     
      Coi pieni poteri del generale Morra di Lavriano ci fu un miglioramento? Ecco il giudizio, da nessuno contraddetto, dello stesso on. Comandini:
     
      «Io ho trovato che la fiducia nei funzionari amministrativi era scossa, e quando ho indagato se sua Eccellenza il regio Commissario straordinario si fosse insediato a Palermo con uno speciale gabinetto politico, sapete voi quale Gabinetto politico ho trovato? Ho trovato un Gabinetto composto di un militare e di due civili, perfettissimi gentiluomini, giovani di grande e buona volontà, d'ingegno pronto e di eccellente volontà nel lavoro, ma sorpresi essi stessi dal carico, ch'era stato addossato alle loro spalle, e non timorosi di dire che essi si sentivano contenti di essere stati chiamati a tali funzioni, perchè imparavano una quantità di cose nuove, che prima essi ignoravano.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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