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      Crispi ricordarono questi brani significanti dei suoi discorsi di deputato e di candidato:
     
      «Bisogna una volta uscire da cotesto egoismo borghese, che ha già sconvolto altre nazioni, o, quel che più monta, ha soffocato nel sangue i reclami del popolo, volta a volta blandito e tradito.
      «La questione sociale, se non venga risolta come dovere, verrà imposta come necessità.»
      «Alle plebi manca tutto, il loro rinascimento comincia da oggi...
      «Bisogna che i lavoratori siano redenti dalla schiavitù della ignoranza, e dalla schiavitù del capitale...
      «Bisogna che siano messi nella condizione di avere il denaro necessario, affinchè, volendolo, possano diventare padroni di un opificio, e che, associati, possano anche essi costituire opifici...
      «Allora potrete trovare la soluzione del problema, che il capitale ed il lavoro stiano allo stesso livello, siano nelle stesse condizioni di eguaglianza, e che l'uno non possa comandare sull'altro, ma si riequilibrino, si rafforzino a vicenda...
      «Noi avremo allora la vera concordia degli animi, avremo costituita quella unità morale, senza la quale non è possibile che duri l'unità politica del popolo italiano.
      «Imperocchè fino a quando le classi sociali dureranno distinte per gl'interessi rivali, e qualche volta l'una tiranna dell'altra, saremo in continuo pericolo di disordini e conflitto.»
     
      Ora io, dico, i socialisti e i sobillatori quando mai enunziarono propositi diversi e più radicali di quelli enunziati dall'on. Crispi in Palermo nel 1886? In quanto al metodo per farli trionfare non può dimenticarsi che lo stesso on.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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