Assicura l'on. Imbriani, che arbitrî e ingiustizie non se ne commettono e che se i prefetti e le Commissioni speciali avevano mandato a domicilio coatto i pregiudicati ritenuti tali dalla legge di pubblica sicurezza, ciò era stato fatto con ordinanze regolari e dopo essere stati esaminati i fatti della loro vita e la loro condotta; e invece risulta da centinaia e centinaia di casi, che cittadini onestissimi, mai per lo passato processati, in nessun modo pregiudicati, senza processo, senza interrogatorio, senza formalità di sorta alcuna vennero arrestati, ammanettati e condotti nelle isole destinate al domicilio coatto, per isfogo di vendette personali di sindaci e per semplice furore di persecuzione e per paura dei delegati, della questura, dei Prefetti, senza che mai alcuna commissione fosse stata interrogata(166)! Assicurò infine che non occorrevano leggi sociali e speciali per la Sicilia e dopo pochi mesi si smentisce da sè presentando lo specialissimo disegno di legge sui latifondi.
E veniamo finalmente ai documenti, a quei documenti, che l'on. Crispi annunziò che sarebbero riusciti schiaccianti per gli accusati e per coloro che, come me, difesero questi alla Camera. Sono due: il trattato di Bisacquino e l'appello rivoluzionario agli Operai figli del Vespro.
Non ho bisogno di ripubblicare il trattato di Bisacquino, di umoristica memoria, di cui mi occupai nel capitolo sul processo mostruoso. In quel trattato erano contenute le notizie per le più terribili accuse contro i Fasci e contro i socialisti, me compreso.
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