La donna, tanto bella quanto onesta, aveva replicatamente respinto le profferte del vice-cancelliere; il quale nel suo furore erotico arrivò a minacciarla di ridurla in condizioni da doverglisi dare a discrezione. E l'immondo satiro ricorse ad un diabolico mezzo: scrisse il manifesto agli operai figli del Vespro - il manifesto firmatissimo, - e lo mandò per posta allo indirizzo del marito della sua amata, l'Alessi; poi con una lettera anonima denunzia lo stesso Alessi alle autorità del luogo come uno dei promotori più pericolosi dei disordini, e in prova della realtà del fatto denunziato avvisa che proprio in quel giorno allo Alessi doveva arrivare per la posta un manifesto rivoluzionario. In questa guisa il vice-cancelliere sperò fare arrestare l'incomodo marito e avere nelle sue braccia la moglie.
Si era nel periodo più acuto dei tumulti, e le autorità di Petralia Soprana credettero di salvare la patria, corsero alla posta, sequestrarono la lettera indirizzata all'Alessi, e in base al manifesto rivoluzionario sequestrato procedettero al suo arresto. A questo punto la moglie dell'Alessi intravvede le trame inique e denunzia tutto alle stesse autorità, che onestamente e rapidamente ripararono al mal fatto arrestando il vice-cancelliere; il quale confessò tutto, cercando di scusarsi con la follia amorosa.
Pochi mesi dopo il vice cancelliere di Petralia Soprana venne condannato dal Tribunale di Termini Imerese come autore del manifesto firmatissimo a tre anni di reclusione....
E qui mi fermo senza commentare ulteriormente questi indecorosi documenti, in base ai quali si strapparono voti iniqui alla Camera dei deputati; mi fermo, perchè dovrei adoperare roventi parole contro l'on.
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