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      .. nelle sinistre celle dei varî penitenziari d'Italia? Ed è da sperarsi, che l'on. Crispi li verrà a leggere alla Camera, non essendo stati letti nei processi, a difesa del proprio decoro e della propria serietà, onde il paese apprenda che per davvero l'on. Crispi fu generoso verso gl'imputati, non avendo voluto dare al magistrato documenti che avrebbero potuto aggravare le pene alle quali furono condannati e che forse li avrebbero potuto far condannare a morte da un Tribunale militare che punisce con un Codice in cui la pena di morte è conservata...
      Pervenuta al termine la discussione sui casi di Sicilia, e venuti in luce i fatti, le accuse e i documenti che le suffragavano, tutti si attendevano che il governo fosse venuto a chiedere un bill d'indennità - che in Inghilterra e dovunque c'è regime costituzionale, si ritenne sempre indispensabile dopo la sospensione delle guarentigie costituzionali, anche quando la medesima sia stata ordinata con legge del Parlamento - bill d'indennità, che, secondo il Majorana, ha un doppio carattere: giuridico, al fine di togliere qualunque azione possa spettare ai cittadini per tutte le violazioni di leggi comuni e statuti normali in cui il governo sia incorso; politico, per fare sanzionare l'opera di questo dal sovrano sindacato parlamentare.
      Molti, anche avversarî del Ministero presieduto dall'on. Crispi, tenendo conto delle eccezionalità dei casi e della bontà delle intenzioni, erano disposti a concedere detto bill d'indennità.
      L'on. Ambrosoli in nome della destra pure lo accordava, chiedendo, però, che una legge, a somiglianza della francese, regolasse lo Stato di assedio; accordavalo l'on.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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