Esisteva realmente il pericolo della integrità della patria? Lo affermò il trattato di Bisacquino, e coloro che si valsero di quel documento oggi se ne vergognano e lo ripudiano.
Esisteva il pericolo per le istituzioni? È strano che lo si abbia trovato in dimostrazioni e tumulti avvenuti al grido di: Viva il Re! quando si portarono in giro i ritratti dei Sovrani; quando affermavasi che il governo guardava con simpatia ai dimostranti, stanco com'era di vederli opprimere dalle consorterie locali e dall'egoismo dei grandi proprietari; quando si sperava che il figlio del Re e lo stesso on. Crispi sarebbero venuti a capitanarli - Questa la voce, che correva a Palma Montechiaro. E furono precisamente le sentenze dei Tribunali militari, che constatarono l'assenza di ogni carattere politico nei moti, che essi furono destinati a punire. C'erano forze incoscienti ma organizzate, che a momento opportuno avrebbero potuto essere adoperate dai malintenzionati ai loro fini sovversivi, volgendo a loro benefizio, la ingenuità stessa dei tumultuanti? I famosi 300,000 soci dei Fasci erano un esercito sulla carta; esercito immaginario non solo, ma inerme assolutamente, privo di qualunque mezzo per l'attacco o per la resistenza(169). E furon gli stessi Tribunali militari, osserva l'on. Prof. Lucchini, a ridurre a proporzioni ridicole il pericolo , che li fece sorgere! E che il pericolo fosse insussistente risulta, infine, da un dato di capitale importanza; l'on. Comandini ripetè nella Camera dei deputati ciò che aveva pubblicato nel Corriere della sera, senza che nessuno lo smentisse e cioè: che lo stesso generale Morra il 3 gennajo 1894 neppur lui avesse ritenuto opportuna, necessaria la proclamazione dello Stato di assedio e che aveva ceduto alle insistenze del potere centrale; il quale, era assediato e ipnotizzato in Roma, dai campioni della reazione.
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