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      Più difficili, ma di maggiore importanza rispetto ai lavoratori delle campagne e delle miniere, sono le riforme di ordine economico-sociale.
      Alcune si può essere sicuri che verranno adottate tra breve - e fu già presentato qualche disegno di legge per tutta Italia, ma che ha particolare importanza per la Sicilia, dal passato ministero - ; così quella sul truck-sistem nelle miniere di zolfo, che bisognerebbe completare con una legge contro l'usura, che rovina i contadini; quella sull'obbligo dei frequenti pagamenti agli operai e sulla insequestrabilità degli stipendi; sulla così detta cassa piccola da doversi imporre in tutte le miniere di zolfo; sui probi-viri nell'agricoltura; sulle cooperative di consumo e di lavoro, alle quali si dovrebbero concedere diritti reali e mezzi adatti per farli riconoscere dalle amministrazioni locali e dal governo, ecc. ecc.
      Maggiori ostacoli si incontrerebbero per diffondere e regolare equamente il credito, sottraendolo agli usurai e alle influenze politiche, e per organizzare efficacemente il credito fondiario ed agrario, dopo che fu votata e sanzionata la infausta legge bancaria del 10 agosto 1893; ma è materia di cui c'è da occuparsi, perchè molte altre riforme economiche sono intimamente connesse alle facilitazioni che possono venire dal credito equamente distribuito e ad interessi miti, che possano essere sopportati dall'agricoltura.
      Le difficoltà divengono veramente gravi, quando si arriva alle proposte per migliorare i rapporti tra contadini e proprietari mercè la riforma in via legislativa dei contratti agrari e promovendo lo spezzamento del latifondo.


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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