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      Non occorre scendere a dettagliata disamina delle proposte del Presidente del Consiglio dei ministri, perchè esse colla chiusura della(180) Sessione parlamentare, legislativamente sono già morte e sepolte, sebbene suscettibili di resurrezione; basta qui e adesso giudicarne il principio, che lo informa.
      Negli uffici il disegno di legge agraria venne combattuto fieramente alla quasi unanimità dai deputati siciliani, - e si vede da ciò ch'erano fedelmente rappresentati in quella Commissione privata di cui mi occupai precedentemente - e venne combattuto perchè ritenuto violento e rivoluzionario(181). I socialisti invece - e in nome loro autorevolmente ha scritto il professore Salvioli nella Riforma Sociale (N. del 10 agosto 1884) - non lo trovarono di loro gradimento, «perchè in sostanza è conservatore, tendendo a diffondere quella proprietà fondiaria coltivatrice, pegli stessi lavoratori del suolo, la quale secondo la relazione che la procede è per lo Stato e per le civili istituzioni una più sicura garenzia di ordine e di stabilità.»
      Io non esito a dichiarare che il principio del disegno di legge agraria Crispi era equo ed opportuno, era rispondente alle condizioni del momento, e sebbene combattuto ad un tempo dai socialisti e dai latifondisti - senza distinzione di colore politico - sarebbe riuscito bene accetto e giovevole ai contadini ed ai proletari. Nè ciò dicendo credo derogare alle teorie socialiste, che da anni sostengo, come in altro luogo e in altra occasione cercherò di dimostrare(182).


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Gli avvenimenti di Sicilia e le loro cause
di Napoleone Colajanni
Sandron Palermo
1895 pagine 444

   





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