– ad un capitano di abbandonare la via sulla quale si era messo nelle ricerche sulle cause e sugli autori dell'assassinio Notabartolo, per seguirne altra che allontanava da Palizzolo.
4) scompaiono alcuni reperti che potevano mettere sulle tracce dei delinquenti; e attorno a tale scomparsa si aggruppano alcuni verbali falsi ed altri verbali veri... che non si trovano piú;
5) si fanno figurare come analfabete alcune persone che sanno leggere e scrivere;
6) depongono il falso, si smentiscono, si contraddicono a vicenda in modo scandalosissimo i questori, i delegati di pubblica sicurezza, gl'ispettori, i carabinieri;
7) prefetti, procuratori generali, commissari civili e militari con autorità vicereale in Sicilia hanno convinzione che sia un grande delinquente; ma non lo toccano, lo ricevono coi segni del rispetto e della deferenza; gli affidano missioni elettorali; gli fanno accordare alte onorificenze;
8) dal processo, infine, contro due oscuri ferrovieri, che man mano si traduce in un processo contro una forza poderosa e misteriosa, risulta che c'è una grande accusata: la magistratura!
L'accusa non contro o quel magistrato, ma contro tutta la magistratura, come opportunamente rilevò l'on. Di Scalea svolgendo una sua interrogazione (16 dicembre 1899) nella Camera dei Deputati, venne solennemente formulata innanzi alle Assise di Milano dal generale Mirri, che era stato comandante del XII Corpo di armata, capo della Pubblica Sicurezza in tutta la Sicilia e prefetto di Palermo, e che in tali sue qualità si era visto paralizzare nella sua azione dai magistrati, ch'egli accusò nella sua qualità di ministro della Guerra.
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