Quando trionfa la leggendaria spedizione dei Mille di Marsala, nel momento in cui una nuova vita doveva cominciare per la Sicilia, la mafia, specialmente nella provincia di Palermo, si trovò circondata dall'aureola del patriottismo e col battesimo del sangue versato in difesa della libertà.
I Borboni crearono la mafia; vediamo ciò che hanno saputo fare i Sabaudi per distrurla.
V
In Sicilia, alla vigilia della rivoluzione del 1860, che doveva farla passare dal dominio dei Borboni sotto quello dei Sabaudi, che avevano mangiato quasi tutto lo storico carciofo, i pochi che si occupavano di politica speravano la libertà; la massa aveva sete ardente di giustizia ed era intenso, se non nettamente formulato, il bisogno di una trasformazione economico-sociale.
Venne la libertà; ma misurata, omeopatica, soggetta a sospensioni e ad eccezioni che non potevano renderla benefica; la giustizia si fa ancora attendere, e la trasformazione economico-sociale s'iniziò senza alcun merito di coloro, che dovevano esserne i promotori, se non i fattori conclusivi; procedette lenta, incerta, saltuaria. Lo Stato nuovo che doveva essere essenzialmente riparatore facendosi strumento ed organo della giustizia mancò completamente alla sua missione e non potè in guisa alcuna acquistarsi la fiducia delle collettività e distruggere o purificare l'ambiente, che aveva creato e manteneva lo spirito della mafia.
Guardando all'insieme delle condizioni della Sicilia nel 1894 e sopratutto tenendo conto della mancanza di proporzioni tra gli sforzi e i sacrifizi fatti e i risultati ottenuti; della evoluzione che aveva creato nuovi bisogni ed acuito gli antichi; e paragonandolo con quello precedente alla rivoluzione, nel libro sugli avvenimenti del 1892-93 scrissi un capitolo dal titolo significativo: Nulla è mutato!
| |
Mille Marsala Sicilia Palermo Borboni Sabaudi Sicilia Borboni Sabaudi Stato Sicilia
|