Le autorità militari volendone fare assolutamente un soldato, ritennero che il sordo-mutismo fosse simulato e lo sottoposero alla tortura... per farlo parlare!
Ciò che soffri il Cappello si rileva dalla iscrizione, che si legge dietro la fotografia del Cappello, che ad opera di un Comitato presieduto dall'avv. Antonio Morvillo venne fatta e venduta a decine di migliaia di copie a benefizio della vittima. La fotografia mostrava le piaghe fatte sul corpo del Cappello e l'iscrizione eloquente era questa:
DELLECENTO CINQUANTAQUATTRO
BRUCIATURE DI FERRO ROVENTEVOLUTE DIRE
REVULSIVI SUPERFICIALI VOLANTIDA CHI
NELL'OSPEDALE MILITARE DI PALERMONE STRAZIAVA
L'OPERAIO ANTONIO CAPPELLOOSTINANDOSI
A NON CREDERLO SORDO-MUTOQUANDO TALE SIN DALLA NASCITA
A TUTTI ERA NOTODURI ETERNO RICORDO
QUESTA FOTOGRAFIA DAL NATURALEQUATTRO MESI DOPO RITRATTA
A TESTIMONIODELLA PERTINACE IMMANITA' DELL'ATTO
DELLA COSCIENZA CHE NE MOSSE QUERELAE PERCHÈ IL MONDO CONOSCA
CHE NEL 1863
ERANO I BARBARI QUIPalermo, 20 gennaio 1864
Il caso del sordo-muto Cappello e l'atto del generale Serpi sono semplicemente gl'indici della condotta dei settentrionali venuti ad incivilire la Sicilia!
Perciò il Cordova ex ministro del Re d'Italia, non esita nel citato discorso a denunziare – dopo avere ricacciato in gola al generale Govone l'insulto lanciato alla Sicilia – la inciviltà dei militari e stigmatizza fieramente un governo, «che crede di potersi reggere colla violenza cingendo di cordoni militari le città, privandole dell'acqua, vietando l'uso libero dei diritti cittadini».
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