E le stesse dichiarazioni nello stesso tempo e molto piú chiare da parecchie onorevoli persone che furono smentite dalla Commissione. Ne leggerò alcune. Sentite questa:
«"Causa dei mali della Sicilia è il malgoverno dei Borboni, la polizia di Maniscalco, sistema demoralizzatore". E sapete che cosa era la polizia di Maniscalco? "Sotto Maniscalco i ladri di città erano guardie di Pubblica Sicurezza, i ladri di campagna compagni d'armi. Dopo il 1860 le tradizioni di quel sistema perdurarono".
«Quanto alla mafia si è adottato un sistema disonesto e fallace; per arrestare un assassino si fecero commettere due assassinii ed anche tre».
Tutto questo si legge a pagina 1109 degli atti Parlamentari (Sessione 1874-75), e tutto questo dimostra, che il SISTEMA, che venne poi terribilmente illustrato dall'on. Tajani, vigeva in Sicilia prima che egli assumesse la procura generale di Palermo.
La protesta fiera di Filippo Cordova dopo dodici anni trovò una eco in Parlamento nel succennato discorso pronunciato da Diego Tajani, che fu piú tardi ministro di Grazia e Giustizia. Egli riassume l'opera del governo, dal 1860 al 1866, constatando che esso ora fu fiacco, ora violento; che offese la Sicilia operando i modi peggiori, negandole sempre giustizia e dandole cosí poco che ciò che le fu dato, se si guarda a ciò che le fu negato, assume le proporzioni dell'ironia.
E soggiunse: «Dal 1860 al 1866 fu un continuo offendere abitudini secolari, tradizioni secolari, suscettibilità anche puntigliose, se vuolsi, di popolazioni vivaci, espansive e che erano disposte a ricambiare con un tesoro di affetti un governo, che avesse saputo studiarle e conoscerle.
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