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      E talvolta avveniva che i comandanti dei militi a cavallo di colà indovinavano la traccia degli animali rubati, allora questi venivano dispersi per le campagne ed in una di queste circostanze fu anche ritenuto da tutti che il ladro spedito a consumare l'abigeato fosse stato spedito all'altro mondo, per assicurare l'eterno silenzio.
      «I carabinieri erano buoni, ma esautorati.
      «Ma vi è di piú. L'arme dei carabinieri non solo venne esautorata in quel modo, ma quando si azzardava a fare qualche cosa ed unirsi alla magistratura, si è arrivato sino al punto di censurarla. Udite!
      «Un giorno un individuo che apparteneva all'alta crème fu accusato di omicidio in persona di un soldato e di omicidio mancato in persona di un caporale. L'autorità giudiziaria aveva fatto il suo dovere ed aveva spiccato il mandato di cattura.
      «Io ho saputo che quel tale era andato nella provincia di Girgenti, a dirigere certi lavori. Allora io non sapeva neanche chi fosse e che appartenesse ad un'alta camerilla e mandai il mandato di cattura al maresciallo dei carabinieri da cui dipendeva la località.
      «Dopo quattro o cinque giorni ebbi una lettera privata del Procuratore del Re il quale mi disse: voi non avete fatto passare per mio organo un mandato di cattura contro Tizio, ma lo avete mandato forse direttamente; ora io vi debbo dire che l'altra sera il mandato di cattura è stato eseguito, ma questa mattina ho saputo che l'arrestato è stato messo in libertà.
      «Allora io immantinenti scrissi al maresciallo e gli dissi: cosa avete fatto del mandato di cattura?


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La Sicilia dai Borboni ai Sabaudi
(1860-1900)
di Napoleone Colajanni
pagine 91

   





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