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      ).
      Fu questa assoluzione del Questore e fu il contegno del governo centrale evidentemente favorevole all'alto accusato, che determinò le dimissioni del Tajani.
      Ma si apprende dell'altro dalla sua bocca:
      «A poca distanza da Palermo, egli continua, due mafiosi accusati di stupro e di mancato omicidio nella persona del padre della vittima vennero messi fuori carcere e forniti di un salvacondotto. I mafiosi si servirono del salvacondotto per recarsi dinanzi alla casa dove erano gli offesi, dov'era la stuprata ed ancora nel letto ferito il padre di essa. La donna ch'era madre e moglie rispettata degli offesi coi capelli scarmigliati uscì fuori per il paese gridando ad alta voce che oramai non vi era piú giustizia, che si cacciavano i carcerati dalle prigioni, perché andassero ad insultare le vittime sulla soglia della propria casa (segni d'indignazione a sinistra).
      «Mi si è fatto un telegramma; il sindaco del paese mandò a chiamare i reali carabinieri e questi hanno fatto il loro dovere, catturandoli.
      «Il piú grave fu questo che il Sottoprefetto di Termini li fece porre in libertà; e che per un momento si vagheggiò pure la pretesa che i reali carabinieri, i soli che avessero agito in perfetta legalità, venissero puniti!
      «In un altro processo contro un certo Lombardi (1871), dell'alta mafia, la polizia fa di tutto per salvarlo dall'accusa di omicidio ed accusa un innocente giovane a 17 anni a nome Tamajo. Nell'incartamento di questo processo esiste una lettera gravissima del Presidente della Corte di Assise, dalla quale risulta che egli era indignato nel vedere come una schiera di delegati di pubblica sicurezza si fossero prestati a procurare un alibi falso a discolpa dell'accusato».


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La Sicilia dai Borboni ai Sabaudi
(1860-1900)
di Napoleone Colajanni
pagine 91

   





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