Lo spirito della mafia non scaturí piú esclusivamente dalle sorgenti dell'Ufficio di polizia, del principe, del latifondista, del gabelloto, del campiere, del compagno d'arme; ma su queste sorgenti s'innestò e spesso prevalse l'influenza del deputato e talora del semplice candidato, che ci tenne sempre ad essere e a dirsi governativo. L'ingiustizia, la sopraffazione, la violazione della legge fecero capo sistematicamente al deputato o al candidato governativo. Perciò complessivamente si può essere sicuri che nella intensità la mafia in Sicilia sia in sensibile diminuzione, per quanto il processo Notabartolo la illumini di sinistra luce; ma ha guadagnato in estensione nell'ambiente sociale lo spirito che generò la mafia; il disgusto, la diffidenza pel governo: l'assoluta e generale incredulità nella imparzialità dei suoi rappresentanti e di quanti con loro serbano rapporti e nella retta amministrazione della giustizia; l'universale e profonda credenza che il diritto non valga e che i deputati amici del governo possano tutto e tutti debbano tentare, naturalmente, in favore dei loro amici!
Le conseguenze dello sviluppo di questo stato dello spirito pubblico non poterono essere che gigantescamente disastrose sotto il punto di vista politico, morale e amministrativo. I buoni, i timidi si ritraggono dalla vita pubblica, i forti lottano, ma debbono subire amarezze indicibili e spesso soccombono: Mafia for ever!
Non solo questo degenerato regime politico generalizza e consolida lo spirito generatore della mafia; ma spesso si esplica direttamente colla mafia e per la mafia in sé e per sé considerata e raffigurata in associazione criminosa.
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Ufficio Sicilia Notabartolo Mafia
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