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      Il popolo ha veramente sete di giustizia.
      E il popolo la chiede ancora invano; e il governo permette che la si metta all'asta o che venga somministrata non da giudici ma da staffieri, agli ordini, talora, di qualche azzeccagarbugli riuscito ad afferrare, comunque, la medaglia di deputato!
      Contro questa cura disgraziatamente esiste un ostacolo, che a molti sembra insormontabile. Per combattere e distruggere il regno della mafia è necessario, è indispensabile che il governo italiano cessi di essere il Re della mafia! Ma esso ha preso troppo gusto ad esercitare quella sua disonesta e illecita potestà; è troppo esercitato ed indurito nel male. Siamo pervenuti al punto in cui non si può sperare nella cessazione della funzione, che colla distruzione dell'organo?...
      Il Regno della mafia in Sicilia non cesserà se non il giorno in cui con una vera instauratio ab imis i Siciliani acquisteranno la libertà vera, il diritto e i mezzi di punire i prepotenti, di mettere alla gogna i ladri e di assicurare a tutti la giustizia giusta!
     
      FINE
     
      NOTE:
      (1) Avvertasi che i brani virgolati del discorso dell'on. Altobelli sono riprodotti integralmente dal resoconto che ne pubblicò Il Tempo di Milano (11 gennaio 1900).


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La Sicilia dai Borboni ai Sabaudi
(1860-1900)
di Napoleone Colajanni
pagine 91

   





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