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Lasciando adunque il ricordare di queste distrutte e rovinate, quelle che al presente si vedono e piú illustri sono: Napoli prima, capo del regno, edificata da cumei e calcidesi, nazione greca, i quali partiti da l'isola di Euboia, oggi detta Negroponte, vennero prima ad Ischia, poi edificorno Cuma, e di lí partiti edificorno in due volte Napoli in diversi tempi, abitando in due cittá una vicina a l'altra un popolo medesimo, chiamando la prima Paleopoli e la seconda Neapoli, che in greco suonano cittá vecchia e cittá nova; benché a la prima ponessino in principio nome Partenope per la sepoltura d'una de le tre sorelle, meretrici famose chiamate Sirene, che era nominata Partenope, e in quel loco la trovarono sepolta. Onde poi cancellato in tutto il nome di Paleopoli, solo è rimasto Neapoli e da' poeti qualche volta è usitato Partenope.
Capua è ancora vetustissima cittá, a chi quel nome per quattro ragioni fu imposto: prima dal fondator d'essa, che fu Capys troiano successore di Enea; poi da l'augurio che nel fondarla videno, che fu capi, uccello nobile che in lingua etrusca significa il falcone; appresso da la bontá e fertilitá de' campi, onde non capuani ma campani erano detti; ultimamente detta Capua per esser capo di dodici cittá principali di Campania. È terra in tanto di molti beni dotata, che Marco Tullio Cicerone dice che appresso Roma queste tre cittá avevano sito e condizione di avere l'imperio del mondo, Capua, Corinto e Cartagine; benché Capua al di d'oggi non sia ove anticamente fu posta, e ora li vestigi e ruine di essa due miglia lontano, a Santa Maria di Grazia, si vedono.
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