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Longobardi de la medesima isola di Scandia donde li goti, ancor loro uscirno; imperocché essendo moltiplicata tanto la loro nazione, che il suo paese non ne era capace, feceno di loro tre parti, e poi gittate le sorti, quella parte sopra chi cadde uscí de l'isola, ovvero peninsula che la sia, e sotto due capitani, Aio e Tato, per forza d'arme si feceno la via in Sarmazia e in Germania, ove occuporno alcune provincie, sforzando li primi abitatori d'esse a tòrli con loro in compagnia; et essendo prima chiamati vinnuli, furono detti longobardi perché, secondo alcuni scrittori non molto antichi, soli fra tutte le nazioni germaniche usavano le barbe e le nutrivano lunghe, e però detti quasi longhibarbi. (La quale etimologia però a me non piace, perché Tolomeo cosmografo e la lingua greca, la qual prima conobbeno i longobardi che la latina, e li libri vetusti latini li chiamano longobardi: il perché non è vero che da la lunghezza de le barbe sieno appellati). E in Germania abitorno circa al Reno da la parte settentrionale di esso, tra li cauci e li svevi; e di loro dice Cornelio Tacito che erano pochi e nobili, e che essendo posti tra gagliardissime nazioni si vivevano sicuri, non perché compiacessino né si umiliassino a' loro vicini, ma per stare sempre in arme e in guerre e con la spada mantener la loro libertá. Costoro sotto dieci re molte provincie conquistorno, e fra le altre, la Rugiland e la Bulgaria e la Pannonia insino ad Alboino re. Il quale, chiamato da Narse eunuco capitano di Iustiniano imperatore, che dappoi vinti li goti stava a Napoli, movendo di Pannonia insieme con li ungari, nazione scitica poco innanzi venuta in Pannonia, che da loro ebbe poi nome Ungaria, passò in Italia e venne a Verona.
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