Pagina (35/444) |
| pagina
'compendio-de-le-istorie-del-regno-di-napoli-di-pandolfo-collenuccio-pagt'
|
Costui fatto re, diventato superbo e insolente, venne in odio a li sudditi e in poco tempo fu privato del regno. Né si trovando altri allora, con autoritá apostolica cavorno del monasterio uno chiamato Ranimiro, figliuolo bastardo di Sancio maggiore, del quale prole legittima non era restata, e lo coronorno re di Aragona ne la cittá di Osca; e fu primo re di Aragona de la casata dei goti e cominciò a regnare circa l'anno 1017. E li diedero per donna una sorella del conte di Poiters, de la quale ebbe una figliuola chiamata Urraca. Fece poi alcune guerre con Mori e vinse, e pacificò il paese; et essendo assai semplice e insidiato da' suoi baroni, raccomandò sé e il regno e la figliuola fin che fusse in etá da marito, ad Alfonso settimo re di Castiglia, e tornò nel monasterio, ove finí la sua vita. Urraca sua figliuola al tempo fu data per donna a Ramondo conte di Barzalona, il quale mediante la persona de la mogliere successe nel regno di Aragona. E in questo modo Catalogna e Aragona rimaseno allora unite in un regno: nel qual poi vacando la linea del conte Ramondo, successeno quelli de' quali ne l'istoria nostra sequente parlaremo. Una cosa trovo scritta di questo Ranimiro, la quale per un poco di digressione intendo narrare. Essendo, come abbiamo detto, molto semplice e avendo a andare contro a' Mori, li suoi baroni lo armorno e poseno a cavallo, poi ne la man sinistra li diederno la targa e ne la destra la lancia. Porgendoli poi le redini de la briglia, disse Ranimiro: - Datemele in bocca, perché le mani sono occupate.
| |
Ranimiro Sancio Aragona Osca Aragona Poiters Urraca Mori Alfonso Castiglia Ramondo Barzalona Aragona Catalogna Aragona Ramondo Ranimiro Mori Ranimiro Urraca
|