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Teodato ad Atalarico successe per elezione di Amalasunta, la quale, per esser lui suo consobrino e de la casata Amala, nobilissima tra li ostrogoti, al regno il sublimò, sperando dovesse egregiamente governarlo, per essere dotto in lingua greca e latina, in tanto che scrisse la istoria de' suoi tempi, e per essere filosofo platonico e aver fatta qualche dimostrazione in sua giovinezza di perizia militare. Ma peggiore effetto ebbe la sua elezione, che non fu estimato; perocché, come ingratissimo, prima confinò Amalasunta nell'isola del lago di Bolsena e consentí che da alcuni suoi inimici fusse morta; e poi datosi a la avarizia e a la ignavia a tanto pervenne, che essendo odiosissimo sí a li suoi come a li altri italiani, Iustiniano imperatore, primo di questo nome, deliberò cacciarlo e di mano de li ostrogoti liberar Italia e con lo imperio unirla. A la quale impresa fece capitano Belisario, uomo di singulare et eccellente virtú sí militare come civile, e di animo e di corpo valorosissimo fra tutti li greci, di chi memoria alcuna da scrittori antichi e moderni si faccia. Tenendo dunque Teodato re de li ostrogoti il regno di Napoli, in essa ottocento goti in presidio avea posto, e in terra di Bruzzi, cioè Calabria, avea fatto presidente Embrimo, ovvero Evermido suo genero.
Stando in questi termini il regno predetto di Napoli, Belisario ne l'anno 536 con una grossa armata facendo fama di voler passare in Africa, prese l'isola tutta di Sicilia; poi partendo da Messina e arrivando a Regio in Calabria, quello ebbe per accordo insieme con tutti li lochi circostanti, i quali a la prima sua giunta si renderno.
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