Pagina (61/444)

   

pagina 'compendio-de-le-istorie-del-regno-di-napoli-di-pandolfo-collenuccio-pagt'


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Mosso da queste difficoltá, Teia ridottosi al monte di Luceria e provocato a necessitá di combattere per le vittuaglie e impedimento del saccomanno che li davano li cavalli di Narse, due mesi poi che erano stati in quel modo ambo li eserciti, una mattina a l'improvviso su 'l levar del sole, calò del monte e assaltò l'esercito di Narse. Fecesi il fatto d'arme crudele e sanguinoso tutto il dí sino a la notte senza determinata vittoria: benché cominciassino ad allentare li goti per la morte di Teia, il quale facendo maravigliose prove de la sua persona in mezzo de li inimici, e volendo mutare lo scudo, che per le molte saette e altri passatori che in esso erano, troppo pesava, nel scoprirsi fu passato a traverso da una lancia. Stetteno una notte in arme ambidui li eserciti e al primo spuntar del sole il dí sequente ricominciorno il fatto d'arme, il quale quel dí fu ancora piú crudele del primo. Tuttavia prima che la notte venisse, li goti dimandorno pace e con queste condizioni li fu data da Narse: prima, che li ostrogoti e quelli che avevano loro case e abitazioni di qua e di lá da Po, non prima tornassino a casa che le terre e lochi loro fussino consegnati a li prefetti e magistrati di Iustiniano; e in questo mezzo tutti quelli che erano in Campania e nel regno di Napoli e altrove deponessino le arme con promissione di mai piú ripigliarle, se non quando da li magistrati di Roma li fusse comandato. Questo fu fatto perché questi ostrogoti erano tutti nati in Italia nel tempo decorso da la entrata di Teodorico in essa insino a quell'ora.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Compendio de le istorie del Regno di Napoli
di Pandolfo Collenuccio
pagine 444

   





Teia Luceria Narse Narse Teia Narse Iustiniano Campania Napoli Roma Italia Teodorico