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Da Roma poi li dodici giorni tornò a Napoli, e lí stato pochi giorni senza piú curare d'Italia o longobardi passò in Sicilia: la quale mentre con rabbiosissima avarizia spogliava e rubava, essendo a Siracusa in un bagno fu morto da' suoi, e la preda e li ornamenti di Roma che seco avea, non molto tempo poi da una grossa armata di saracini, che in Sicilia per questo era passata, fu insieme con altre ricchissime cose in Alessandria di Egitto portata. Grimoaldo, recuperato tutto quello che da' greci era stato occupato che al suo ducato pertinesse, a Pavia ritornò, e volendosi stagnare il sangue di una vena del braccio, da' medici con unguenti venenati fu morto. Nel qual tempo li bruzii e li lucani erano da' greci pessimamente trattati, in modo che 'l fu necessario che Conone, allora pontefice, da Iustiniano II imperatore la surrupzione di gravezze e tributi in buona parte a li miseri popoli impetrasse.
Gisulfo longobardo, poi duca di Benevento, ruppe la pace con i romani circa li anni di Cristo 700 et essendo pontefice Giovanni VI entrò ne le terre di Campania, le quali i romani possedevano, menandone prede e bruciando le terre, e occupò Sora, Arpino e Arce; ma Giovanni pontefice mandandoli alcuni sacerdoti, con preghi e con denari umilmente tanto operorno, che li prigioni e la preda e le terre restituí e da quel tempo dappoi mai le cose de' romani attentò.
Ma l'anno 745 li longobardi di Benevento a tradimento occuporono Cuma, né volendo in alcun modo restituirla, Stefano II pontefice, con l'aiuto del principe che per l'imperatore Napoli governava, similmente per furto la racquistò, ove circa trecento longobardi furono morti; né altro poi succedette.
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