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Alessio con la celeritá possibile se ne anḍ verso Durazzo per impedire la entrata del porto a' normanni, ma Roberto, niente impaurito per la moltitudine de li inimici, drizẓ le prode de l'armata verso loro, con proposito di farsi per forza la via, e furono a le mani. La battaglia fu sanguinosa e crudele da ogni banda, ma infine Roberto, parte per sua virtute e fortezza, parte per il favore de l'esercito di Boemondo, il quale armato sopra il lito assisteva a la battaglia, rimase vincitore, avendo per una de le sue navi sommersone due de li inimici. Per la qual cosa Alessio da la man sinistra verso il Peloponneso fuggendo e Domenico Silvio da man destra verso Venezia navigando, se ne andorno; Roberto con la sua armata assai percossa, a salvamento in Durazzo si ridusse. Il Silvio per tal rotta fu da' veneziani del ducato privato, e nel medesimo tempo Gregorio VII in Salerno morí e dappo' lui fu Vittore III creato pontefice, il quale un anno e quattro mesi solamente nel pontificato duṛ.
Dappoi questa vittoria, avendo Roberto per molti mesi consultato il seguitar l'impresa di Constantinopoli, intese da le spie che Alessio e veneziani avevano di nuovo un'armata maggior che la prima preparata, e giá era levata del Peloponneso per condursi in Dalmazia: per la qual cosa animosamente levatosi con la sua da Durazzo e tiratosi in alto, si scontṛ con l'armata inimica a l'isola del Sasono e fatta con loro una viril battaglia, al fin li ruppe facendoli ancora maggior danno che a la prima vittoria fatto non aveva.
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