Pagina (116/444) |
| pagina
'compendio-de-le-istorie-del-regno-di-napoli-di-pandolfo-collenuccio-pagt'
|
Aveva nel principio, quando fu promosso a questa impresa, Adriano scritto per aiuto contra Guglielmo a li due imperatori senza che l'uno de l'altro sapesse, cioč a Federico I Germano cognominato Barbarossa e ad Emanuele II greco; e Federico giá venne a questo effetto sino in Ancona de la Marca, ma sopraggiunto da una crudelissima peste nel suo esercito, li fu forza ridursi a Pesaro e di lí ancora finalmente partirsi e tornare in Lombardia. Emanuele in quel mezzo che Adriano stava a Benevento aveva giá mandato alcune genti in Puglia, e fatto inimico de' veneziani si era collegato con li anconitani in Italia e per questo aveva mandato in Ancona un suo barone chiamato Paleologo, il quale per lettere in nome del suo imperatore offeriva al papa cinquemila libre d'oro e di aiutare a cacciare con potentissima armata di Italia e di Sicilia Guglielmo, ma volea che 'l pontefice li desse tre cittá di Puglia sopra la marina.
Intendendo questo Guglielmo mandň solenni ambasciatori, cioč il vescovo di Catania con li suoi principali baroni al pontefice, per li quali umiliandosi domandava esser ristorato a la grazia di Santa Chiesa e investito del regno de l'una e l'altra Sicilia, e lui prometteva restituire tutto quello teneva de la Chiesa, e oltra quello darli Bauco, Montefoscoli e Moricone, terre confini a Benevento, e aiutare col suo esercito a cacciare e domare li baroni e popoli ribelli al pontefice, e darli tanto oro quanto prometteva Paleologo, purché qualche abile dilazione a pagare li fusse data.
| |
Adriano Guglielmo Federico I Germano Barbarossa Emanuele II Federico Ancona Marca Pesaro Lombardia Adriano Benevento Puglia Italia Ancona Paleologo Italia Sicilia Guglielmo Puglia Guglielmo Catania Santa Chiesa Sicilia Chiesa Bauco Montefoscoli Moricone Benevento Paleologo Emanuele
|