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      A le dimande di Guglielmo il pontefice prudente, sospettando de la perfidia greca, assentiva, ma trattata la cosa nel Collegio, li cardinali per imperizia e per avarizia non lo consentirno; onde appena partiti li ambasciatori di Guglielmo con la repulsa, giunse la nuova a Benevento che Guglielmo, con potente esercito, era entrato in Puglia e ogni cosa ruinava e aveva fatto fatto d'arme con l'esercito de' greci e de' pugliesi adunati insieme a Brundusio e avevali rotti: a la fama de la qual vittoria, tutti li regnicoli che a Monte Cassino e a Benevento avevano giurato fedeltá al pontefice si voltorono e a Guglielmo si detteno. Il perché Adriano commosso da l'imprudenza predetta de' cardinali e da la infedeltá de li regnicoli e da la vigoria di Guglielmo, deliberò restringersi con lui: il che fatto secretamente intendere a Guglielmo, e ordinato con esso quello aveano a fare, mostrando voler tornare a Roma, mandò innanzi in terra de' Marsi li cardinali e lui aspettò ne la chiesa di San Martino, nel territorio di Benevento, Guglielmo. Il quale prostrato a li piedi del papa e impetrata l'assoluzione e giurata la fedeltá, fu investito del regno di ambedue le Sicilie e tornò in Puglia: la quale come ebbe composta, tornò in Sicilia, e il pontefice ad Orvieto, per le spesse ribellioni de' romani, tornò ad abitare. Li baroni ribelli del reame, veduto l'accordo del papa e la prosperitá di Guglielmo, si fuggirno per la maggior parte in Lombardia e il conte Roberto d'Altavilla fuggí in Alemagna.


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Compendio de le istorie del Regno di Napoli
di Pandolfo Collenuccio
pagine 444

   





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