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Tuttavia non mancò poi la pietá e la bontá di Guglielmo al tempo che 'l Saladino premeva li cristiani; imperocché sentendo che tra Guido da Lusignano re di Hierusalem e Bertrando conte di Tripoli erano gravissime discordie e perniciosissime a' cristiani, armò subito quaranta galee e con esse mandò un suo capitano siciliano, valentissimo uomo che si chiamava Margarito, acciò che fusse in aiuto a' cristiani e pronto a tutti li bisogni che occorrevano. La quale armata a tempo giunse a Tiro assediata dal Saladino, dappoi ch'ebbe recuperata Hierusalem, né mai fu creduto che quella armata fusse del re Guglielmo, perché niuno la aspettava, finché Margarito proprio in persona, notissimo per fama, non si fece vedere: e tanto aiuto porse a Corrado marchese di Monferrato, che era al presidio di Tiro, che 'l Saladino si levò da campo. Essendo poi cacciati li cristiani di Hierusalem con patto che tanto avesse con seco ciascuno quanto sopra la persona portare potea, usciti fuora li meschini con Eraclio patriarca e con tutto il clero, parte andò in Antiochia, parte a Tiro e parte in Alessandria, e questi con l'armata Margarito portò in Sicilia.
Dappoi quando al tempo di Clemente III fu fatto l'altro passaggio in Terrasanta, ove fu Federico Barbarossa imperatore e Filippo re di Francia e Riccardo re di Inghilterra e Ottone duca di Borgogna, il re Guglielmo tutto il mare con le sue armate tenne libero e netto da corsari, e tenne forniti li eserciti di frumenti e di biada e di ogni altra sorte di vittuaria, la quale di Sicilia faceva portare.
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