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'compendio-de-le-istorie-del-regno-di-napoli-di-pandolfo-collenuccio-pagt'
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Questo è quel Tancredo adunque che da' baroni dappo' la morte del buon Guglielmo fu fatto re di Sicilia e quella fu quella Constanza che del monasterio fu tratta, come è detto di sopra.
Tornando ora a l'ordine de l'istoria, Enrico coronato rese subito la cittá di Tusculo al pontefice, come cosa de la Chiesa, la quale da' Romani subito fu ruinata da' fondamenti e li sassi portati a Roma in Capitolio, che ancora al dí d'oggi si mostrano. Li tusculani dispersi parte a Roma, parte a Tibure, parte a Velletri ad abitare si ridusseno; alcuni altri ristretti insieme si feceno nuove abitazioni in quelli lochi circa Tusculo edificandosi alcuni castelletti, che ancor vi sono, fabbricati de la ruina di Tusculo, come sono la Mulara, Rocca di Papa, Rocca Priora, Borgo e San Cesario. Dappoi andò insieme con Constanza Enrico a l'assedio di Napoli, di donde rimandò Constanza in Sicilia; ma essendo l'aere indisposto e cominciata una gran pestilenza nel suo esercito, si levò da campo e in Alemagna se n'andò, avendo prima rimandato a chiamare Constanza con ordine che venisse drieto e lo seguitasse in Alemagna. Dipoi essendoli significati alcuni movimenti nel regno di Napoli, li impose che dovesse ritornare ne li confini del regno, e cosí ritornò in Gaeta. Lasciò ancora in Puglia Enrico un suo capitano chiamato Diepoldo, il quale avendo ricevuto da esso un grandissimo denaro, fece dappoi potente esercito et espugnò per forza Salerno e tenne la Puglia.
Ne l'anno poi 1194 Tancredo acquistò, poi la partita di Enrico, il regno di Napoli.
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