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Andando da Gaeta a Salerno Constanza, uscita a pena de le mani di alcuni malandrini, che a Cuma li feceno molti oltraggi, fu presa a Salerno da Tancredo e tenuta occulta in un castello, talmente che per tutta Italia si credeva ch'ella fusse morta. In questo mezzo Roggero VI figliuolo primogenito di Tancredo, il quale il padre avea fatto solennemente coronare e datoli per donna Irene figliuola di Isacco imperatore constantinopolitano, passò di questa vita; e poco dappo' lui Tancredo suo padre vinto da dolore e passione morí, essendo stato non ben nove anni in signoria, lasciando dappo' sé tre figliuole femine e un figliuolo maschio chiamato Guglielmo: il quale Sibilla sua madre subito fece coronare del regno di Sicilia e fu chiamato Guglielmo terzo, benché sesto di questo nome ne l'ordine de li Guglielmi, che dal primo Guglielmo disceseno.
Enrico VI imperatore, pretendendo quel regno spettare a lui, come è detto, tornò di Alemagna l'anno 1195 e con potente esercito entrò nel regno di Napoli e tutto senza contraddizione alcuna l'ottenne, recuperando lo stato perduto e Constanza sua donna, la quale giá da molti per morta era tenuta. Sibilla giá moglie di Tancredo insieme col suo figliuolo Guglielmo e con le tre figliuole, vedendo non potere resistere a l'imperatore, accompagnata da l'arcivescovo di Salerno in un forte castello di Sicilia si ridusse. Fece Enrico trattar la pace con lei, la quale facendo de la necessitá virtú si accordò con queste condizioni giurate da Enrico, che Guglielmo suo figliuolo e dappo' lui li suoi eredi, avessino il contado di Lecce in Terra d'Otranto e il principato di Taranto; e fatto questo, la regina Sibilla si pose ne le mani di Enrico a sua discrezione e fede.
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