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Constanza, che gravida era rimasta, seguitando Enrico suo marito per andare in Alemagna, essendo ne la Marca di Ancona, ebbe commissione dal marito che non andasse piú oltra, ma che tornasse ne li confini del reame per certi movimenti che aveva inteso esser suscitati in quello; il perché essendo vicina al parto e trovandosi ne la cittá di Iesi, partorí un figliuolo maschio ne l'anno 1194, il quale dal nome de l'avo fu chiamato Federico. E perché essendo attempata e passando cinquanta anni, niuno quasi credea che la fusse veramente gravida; et Enrico primo di tutti ne era stato sospetto, imperocché subito che lui intese lei esser gravida, meravigliandosi di questo, volse averne certezza da lo abbate Ioachino, il quale allora fioriva e aveva fama di spirito profetico, e l'abbate lo certificò lei esser gravida di lui e li predisse che partoriria un figliuolo maschio e li successi tutti de la vita sua, e di lui predisse che aveva entro pochi anni a morire nel territorio di Melazzo, che è vicino a Messina, e li interpretò alcune profezie de la Sibilla Eritrea e di Merlino; per questa cagione, e per levar via la suspizione di ciascuno, fece Constanza, come prudentissima donna, ponere un pavaglione ne la piazza pubblica di Iesi e in esso si condusse a l'ora del suo parto e volse che fusse lecito a tutti li baroni e nobili, maschi e femine, andar lí a vederla partorire, a fine che ciascuno intendesse quello non esser parto suppositizio. Levata poi dal parto, se ne andò a Gaeta, lasciando a la cura e nutricazione di Federico la duchessa di Spoleto.
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