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'compendio-de-le-istorie-del-regno-di-napoli-di-pandolfo-collenuccio-pagt'
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E per forza prese e spianò da' fondamenti Celano e caccionne il conte Tomaso, il quale si ridusse a Roma e il papa lo ricettò; de la qual cosa Federico piú volte si dolse; e li abitanti di Celano tutti mandò ad abitare in Sicilia. Cavalcò poi per il regno racquistando tutte le terre di Puglia e di Calabria e riducendole a vera obedienza, e composte le cose del regno di Napoli, passò in Sicilia con intenzione di levarla in tutto di mano a' saracini: onde con potente esercito andando contra Mirabeth saracino, lo debellò in tutto e fecelo impiccar per la gola, et estirpò tutte le congregazioni de' saracini e cacciolli per le montagne e per li lochi deserti, e alcuna parte ne disperse per il reame in Italia. Dappoi ordinate le cose di Sicilia, in Puglia se ne tornò.
Stando nel reame di Napoli Federico, qual cagione si fusse non è bene esplicata da li scrittori, Onorio pontefice escomunicò e depose Federico. Biondo e Platina ne le loro Istorie alcuna particolaritá non allegano, ma generalmente dicono che per flagizi e perfidie e rebellioni Onorio lo fece; il vescovo di Augsburg ne la Historia svevica dice che per frivole e minime cagioni lievemente mosso lo escomunicò: cosí dicono ancora li altri scrittori alemanni, che in quel tempo si trovorno. Aperta cagione in somma non ho ritrovato di questa censura: questo è certo, che Federico parendoli a torto esser mal trattato dal pontefice, da quel tempo poi poca amicizia e poca fede ebbe ne la corte romana. Onde provvedendo al futuro e vedendo la nazione dei regnicoli sempre disposta a novitá e rebellioni, fece congregare tutte le reliquie de' saracini, li quali lui aspramente perseguitando aveva dispersi per Sicilia e per il monte Gargano e altre montagne e lochi deserti del reame, e li consegnò Luceria, terra disfatta in Puglia, comandandoli che la rifacessino e che l'abitassino, e cosí fu fatto: e tanto numero di saracini lí convenne che venti mila uomini da portar armi se li condusseno, li quali Federico poi in tutte le sue guerre sempre operò a li suoi bisogni.
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