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E infine non essendo chi la soccorresse ne l'anno 1240 fu trattato l'accordo, per il quale Salinguerra, che per l'imperio governava la terra, sotto salvocondotto venne fuora di essa a colloquio col legato per opera e prodizione di uno da Ferrara chiamato Ugo di Ramberti; e venuto, non ostante la fede data e l'onor de la chierica, fu preso e mandato a Venezia, ove in fine per malinconia morí in prigione vecchio di ottant'anni e fu sepolto a San Nicolò del Lio, ove ancora il monumento con la iscrizione si vede. E Ferrara fu data in governo ad Azzo marchese da Este, e podestá de la terra fu fatto Iacopo, ovvero (secondo alcuni altri) Stefano Badoero patrizio veneziano: e allora ebbe la origine il felice e santo governo e signoria de la inclita e vetustissima casa da Este in Ferrara.
Tornando a l'istoria, Federico pieno d'ira partendo di Toscana per tornare nel regno, venne a Viterbo con grandissimo furore contra i romani. Il pontefice spaventato, dappoi molte prediche e processioni facendo tôrre la croce e dando indulgenze plenarie a chi andava contra Federico, portò per Roma le teste di san Piero e di san Paolo commovendo ed irritando il popolo a l'impresa. E infine venuti a le mani molti de la parte del papa innanzi a le porte di Roma, Federico li fece grandissimi danni e molta occisione, usando sevizia assai contra quelli de la crociata e che contra lui avevano preso la croce: imperocché a molti di essi facea dare quattro ferite in forma di croce, a molti fender la testa in croce in quattro parti, a li preti facea tagliare la codiga de la chierica in croce, e molte cose di questa natura fece con gran mestizia e dolore del pontefice.
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