Pagina (154/444)

   

pagina 'compendio-de-le-istorie-del-regno-di-napoli-di-pandolfo-collenuccio-pagt'


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Avea consumati per le gran spese occorse tutti li suoi denari e gioie e argenti Federico, e volendo trovare rimedio alla indigenza nella quale l'esercito si trovava, fece formare una moneta di corame, la quale aveva da un lato la sua effigie, da l'altro l'aquila imperiale, e poseli per decreto il valore di un augustano d'oro che allora valeva un fiorino e un quarto, e comandò per tutto che quella moneta di corame a quel prezzo da tutti, venditori e compratori, in quella guerra si spendesse, promettendo per pubblico editto che finita la guerra qualunque si ritrovasse avere di quelle monete e a la camera fiscale le presentasse, li faria commutare e restituire per ciascuna di esse un augustano d'oro. Tutto fu inviolabilmente osservato: manifesto esempio che non la natura ma la estimazione de li uomini e la legge, con la consuetudine e opinione, fanno il valore e il prezzo a li metalli segnati.
      In questo mezzo Gregorio pontefice chiamò concilio universale a Roma contra Federico, e avendo mandato in Francia a convocare li prelati occidentali per questo effetto, tre legati, cioè messer Iacobo cardinale prenestino legato in Francia, Oddo cardinale di San Nicolò in carcere Tulliano legato in Inghilterra e Gregorio da Montelongo legato a Genova, feciono la loro commissione; et essendo per ritorno a Nizza di Provenza né potendo sicuramente venire per terra a Roma per le vie occupate da li eserciti di Federico, il papa fece che genovesi con quaranta tra navi e galee, essendo capitano di esse messer Guglielmo di Briachi, li andorno a levare per condurli a Roma.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Compendio de le istorie del Regno di Napoli
di Pandolfo Collenuccio
pagine 444

   





Federico Gregorio Roma Federico Francia Iacobo Francia Oddo San Nicolò Tulliano Inghilterra Gregorio Montelongo Genova Nizza Provenza Roma Federico Guglielmo Briachi Roma