Pagina (155/444) |
| pagina
'compendio-de-le-istorie-del-regno-di-napoli-di-pandolfo-collenuccio-pagt'
|
Inteso questo Federico mandò a Pisa alcune sue galee, e capitano di esse Enzio re di Sardegna suo figliuolo, comandando a' pisani che ancor loro armassino e investendo l'armata de' genovesi facessino ogni prova di pigliare tutti quelli prelati. Feciono i pisani l'armata e col re di Sardegna e messer Ugolino lor capitano con quaranta galee ben in punto uscirono fuora, e facendoseli incontra tra l'isola del Giglio e l'isola di Montecristo, che sono isole tra Porto pisano e Corsica, la investirno il dí di Santa Croce terzo di maggio 1241. E benché li prelati avessino molto pregato messer Guglielmo che si tirasse in alto e scampasse senza fare fatto d'arme, nondimeno lui furibondo non volendo per vergogna cedere a l'animositá de' pisani, non volse obedirli; onde fatta una crudele e sanguinosa battaglia, infine i genovesi furono superati e vinti e tre lor galee con tutti li uomini et armamenti sommerse, e ventidue ne furono prese e in esse li tre legati con quasi tutti li altri prelati oltramontani e latini che vi erano. Li due cardinali prigioni furono mandati a Melfi, li altri prelati spartiti per le prigioni del reame; soli li francesi a istanza del re di Francia furono rilasciati.
Né mi pare da omettere qui li due festivi versi, i quali scrisse Federico al re di Sardegna rispondendo a la sua domanda di quello avesse a fare poi che avesse presi li prelati; i quali versi sono da Giovanni Andrea sommo iurista nostro ne li suoi libri rescritti:
Omnes praelati papa mandante vocatiet tres Legati veniant huc usque ligati.
| |
Federico Pisa Enzio Sardegna Sardegna Ugolino Giglio Montecristo Porto Corsica Santa Croce Guglielmo Melfi Francia Federico Sardegna Giovanni Andrea Legati
|