Pagina (158/444) |
| pagina
'compendio-de-le-istorie-del-regno-di-napoli-di-pandolfo-collenuccio-pagt'
|
Onde fece aprire tutti li passi per quelli che volevano andare a Roma; ma pare che essendo la settimana santa e li dí di penitenza e di Pasqua fussino fatti quelli atti demonstrativi di pace e di concordia, ma che nondimeno restassino molte cose a concludersi. Per la qual cosa li predetti tre ambasciatori molte volte andorno poi a Roma e tornorno per fornire quello avevano cominciato de la pace; et essendo persuasi che finché il papa stesse in Roma mai concordia seguiría, fu operato che 'l papa venisse a Civita Castellana e l'imperatore in campo nel territorio d'essa. Stando in questo modo li dui principi e andando ogni dí messi da una corte a l'altra, un dí il papa se n'andò occultamente a Sutri menando con sé li ambasciatori genovesi, i quali erano venuti a farli reverenza a Civita Castellana e ordinò che le loro galee che erano a Ostia, con le quali erano venuti, fussino menate a Civitavecchia; e tacitamente la notte de la vigilia di san Piero 1244, accompagnato da sette cardinali e altri vescovi e prelati, e deposti li panni clericali, armati con silenzio si partirno, e giunti a Civitavecchia e lí montati ne le predette galee, a la volta di Genova se n'andorno, lasciando Federico deluso. Il quale, veduti questi modi del papa, forní tutte le terre del Patrimonio e le terre intorno a Roma, le quali lui tenea, e a Pisa se ne venne e mandò Piero da le Vigne a confirmare le cose di Parma per li molti e gran parenti che li avea dentro Innocenzo pontefice. Dappoi confirmate le cose di Toscana, montando sopra l'armata de' pisani, se n'andò nel regno di Napoli.
| |
Roma Pasqua Roma Roma Civita Castellana Sutri Civita Castellana Ostia Civitavecchia Piero Civitavecchia Genova Federico Patrimonio Roma Pisa Piero Vigne Parma Innocenzo Toscana Napoli
|