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Fece poi testamento, nel quale lasciò molte migliaia di once di oro a li cavalieri Templari di Hierusalem e ospitalari di San Giovanni per satisfazione de li frutti de li loro benefici che avevano nel regno, i quali mai durante le guerre avevano riscossi. Poi lasciò un'altra gran quantita di denari a la recuperazione di Terra Santa, la quale si avesse a spendere secondo il parere e provvisione de' detti cavalieri. A tutti li suoi inimici ribelli e infedeli de l'imperio con pia compunzione di cuore perdonò, eccetto a li regnicoli i quali ingratamente li erano stati traditori, rimettendoli a la determinazione di giustizia; comandando a li figliuoli che fussino liberati tutti li prigioni che in qualunque loco del mondo si ritrovassino per sua commissione detenuti, ordinando appresso che tutte le terre che di ragione spettavano a la Chiesa e tutte le ragioni de le chiese fussino liberamente restituite.
Lasciò erede universale del regno di Napoli e in tutto l'imperio di Roma suo figliuolo Corrado re di Alemagna: ad Enrico minor suo figliuolo ancora legittimo lasciò il regno di Sicilia oltra il Faro, il quale però avesse a tenere secondo la volontá di Corrado predetto, e lasciògli centomila once d'oro: a Federico suo nepote figliuolo di Enrico maggiore, suo primogenito che morí in prigione, lasciò il ducato di Austria e dieci mila once d'oro: Manfredi suo non legittimo figliuolo, principe di Taranto, lasciò bailo e governatore per dieci anni de l'imperio da Pavia insino per tutto il regno di Puglia in loco di Corrado, eccetto se Corrado si ritrovasse in persona nel regno: pur comandò a tutti li altri suoi figliuoli, che in ogni cosa fussino obedienti e fedeli a Corrado come vero re e imperatore.
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