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religione, e specialmente li maggiori, a perseverar tali ne la fede, quali giá furono ne la primitiva chiesa, mentre che la vita apostolica seguitavano e la umilitá del Signore Cristo imitavano. Solevano quelli tali clerici vedere li angeli, solevano risplendere di miracoli, curare li infermi, suscitare li morti, e non con l'arme ma con la santitá subiugar li principi; ma questi che al presente sono clerici dediti al secolo imbriacati ne le delizie, si metteno Dio di drieto le spalle e da l'abbondanza de le loro ricchezze la nostra religione č soffocata. Sottraere adunque a tali clerici le superflue facoltá che nocive li sono e che dannabilmente li gravano, opera č certo di caritá, sapendo che quelli che, deponendo le cose superflue, del poco si contentano, servono bene a Dio. E voi principi, ogni diligenza far dovete, acciň che a Dio ben servano quelli che vogliono essere addimandati clerici".
Per queste cose adunque tennero forse allora li prelati che Federico meritasse nome di persecutore de la Chiesa; ne la qual cosa, come ho detto, di altrui sia il iudicio, facendo qui fine a quanto occorre di Federico II.
Manfredi, poi che ebbe celebrate le esequie e sepoltura del padre, sí come bailo e governatore del regno in nome di Corrado suo legittimo fratello, il quale era in Alemagna, tutto il regno di Napoli facilmente ebbe in suo dominio; solo Napoli, Capua e Aquino si rebellorno per instigazione del conte di Caserta, il quale fu il primo a dar volta, non ostante che era cognato del detto Manfredi, perň che aveva una figliuola di Federico per donna.
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