Pagina (196/444) |
| pagina
'compendio-de-le-istorie-del-regno-di-napoli-di-pandolfo-collenuccio-pagt'
|
Fu Manfredi uomo di persona bellissimo, dottissimo in lettere, instruttissimo in filosofia e grandissimo aristotelico, affabile con ogni uomo, animoso e gagliardo de la sua persona; astuto molto e reputato liberalissimo sopra tutti li altri signori, in modo che Riccobaldo istorico scrive di lui che di ingegno e liberalitá e beneficenza ragionevolmente si poteva equiparare a Tito imperatore figliuolo di Vespasiano, che fu reputato le delizie de la generazione umana. Edificò Manfredi una cittá nel seno, ovvero golfo di Siponto e chiamolla del suo nome Manfredonia: degno veramente di miglior sorte, se il fato o la provvidenza altro di lui non avesse ordinato.
Carlo, duca di Angiò e conte di Provenza, primo re di Napoli dí questo nome, rimasto vincitore come è detto, ebbe in pochi dí tutto il reame di Napoli e di Sicilia l'anno 1266, eccetto Luceria de' saracini: a la quale essendo andato a campo, né potendo espugnarla, fattoli intorno molte bastie ben guardate, la lasciò assediata e non l'ebbe se non passata la guerra di Corradino, de la quale diremo innanzi. Et ebbela per accordo, con patto che li saracini rimanessino in essa e dessino prigioni a Carlo tutti quelli che erano in Luceria d'altra nazione che saracinica, e appresso la mogliere e il figliuolo di Manfredi, il quale carcerato nel Castel de l'Ovo e in quello fatto cieco, miseramente finí sua vita.
Andò poi Carlo a Napoli, ove regalmente ricevuto in Capuana, trovò tutto il tesoro di Manfredi in oro e fattoselo mettere innanzi sopra tappeti, ove era sola la regina e messer Beltramo dal Balzo, fece venire le bilance dicendo a messer Beltramo che lo partisse.
| |
Manfredi Riccobaldo Tito Vespasiano Manfredi Siponto Manfredonia Angiò Provenza Napoli Napoli Sicilia Luceria Corradino Carlo Luceria Manfredi Castel Ovo Carlo Napoli Capuana Manfredi Beltramo Balzo Beltramo
|