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E fu la origine del scisma in questo modo. Li baroni e nobili romani, morto Gregorio, pregorno il collegio de' cardinali strettamente, che li piacesse eleggere un papa che fusse romano, o almeno italiano, acciò che la corte romana non si transferisse piú in Francia; e il popolo per le piazze pubblicamente gridava: - Romano lo volemo, italiano lo volemo! -
Il perché dubitando li cardinali di tumulti e di violenze, convennero tra loro di eleggere un italiano nominatamente, con intenzione poi a loco e a tempo, cessato il tumulto, in libera elezione creare un altro che effettualmente fusse pontefice: onde entrati in conclave e perseverando il rumor del popolo e la moltitudine insino a rompere le porte del conclave, elesseno a li dí 10 del mese di aprile del detto anno messer Bartolomeo da Napoli arcivescovo di Bari e lo chiamorno Urbano VI; e scrivono alcuni che con espressa condizione lo elesseno, che a loco e tempo lui l'avesse a rinunziare, e cosí dicono che solennemente e con giuramento promise. E dappoi la elezione il collegio scrisse a li potentati sopra la detta elezione come legittimamente fatta, e anche per alcuni mesi lo adororno e recognobbeno per vero papa. Dipoi sotto pretesto di mutar aere per li caldi estivi, essendo di luglio, impetrorno licenza di partirsi da la corte quattordici cardinali (ovvero solamente otto, secondo alcuni scrittori) per la maggior parte oltramontani, essendo il papa a Tibure; e loro per diverse vie, prima ad Alagnia, poi a Fondi tutti insieme si trovorno, con trattato e piena scienza de la regina Giovanna, la quale secretamente aveva offerto a detti cardinali piena securtá ne le sue terre, avendo loro intenzione di fare altro papa: e questo perché lei, non stando ancor sicura del re di Ungaria, desiderava aver un papa che fusse francese.
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