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'compendio-de-le-istorie-del-regno-di-napoli-di-pandolfo-collenuccio-pagt'
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Clemente dubitando de l'esercito di Urbano non si voltasse contra di lui, non si tenendo sicuro in Alagnia, manḍ a la regina Giovanna che li mandasse gente che li fusse scorta a condurlo a Napoli, e cosí fu fatto. Ma li napolitani sentendo la sua venuta, si levorno in arme dicendo che non volevano dui papi addosso e la guerra per lui, per la qual cosa la regina con Clemente si ridusseno nel castello e in quello si feceno forti; e dappoi pochi giorni non li parendo dovere star li, la regina fece armare tre galee, e sopra due pose Clemente con li suoi cardinali, sopra l'altra monṭ lei, e mossi da Napoli con prospero vento, in pochi giorni furono in Avignone.
Clemente fu visitato e onorato da tutta Francia, e fatto vedere tutti li processi di ambidui nel parlamento di Parise, fu pronunciato lui essere vero papa e Urbano esser scismatico e falso papa: e cosí il re di Francia e d'Aragona li renderono obedienza. La regina Giovanna ancor lei fu sommamente onorata e donata, e massimamente da Luigi figliuolo secondogenito di Giovanni re di Francia, e duca di Angị: per la qual cosa vedendosi lei senza figliuoli e sola, e intendendo moltiplicar le pratiche di Carlo di Durazzo e Urbano, adotṭ per figliuolo il detto Luigi duca d'Angị e li fece donazione del reame di Napoli e di Sicilia dappoi la morte sua con l'autoritá di papa Clemente. E di detta donazione, che fu nel detto anno 1372, ne furono fatte pubbliche e autentiche scritture e instrumenti: e fu la prima origine de le ragioni che pretendette sempre, e ancor pretende, la seconda linea de la casa di Angị nel reame di Napoli, sí come piú chiaramente innanzi dimonstraremo.
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