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Le quali cose, essendo tutto il regno infermo e pieno di rebellione, la meschina Margarita tenevano in continui affanni, finché l'anno poi 1390 Bonifacio IX napolitano di casa Tomacella, il quale l'anno innanzi era stato creato pontefice, abrogando e cassando l'escomunica fatta da Urbano VI contra Carlo, investí del regno paterno Ladislao come legittimo successore, e per mano di messer Angelo Acciaioli cardinale di Fiorenza lo fece coronare in Gaeta del regno di Puglia, di Sicilia e di Hierusalem, deliberando racquistarli tutti li lochi perduti nel regno poi la morte del padre.
Ladislao coronato tolse per donna una figliuola di Manfredo di Chiaramonte di Sicilia con una grandissima dote di denari e di gioie, la quale fu molto a proposito per le guerre le quali ebbe in quelli principi.
Nel medesimo anno Luigi II predetto, coronato re di Puglia, di Sicilia e di Hierusalem in Avignone da Clemente VII antipapa ad instanza del re di Francia, entrò nel regno per via di mare con otto navi e quattordici galee e otto brigantini con molti baroni e combattenti, e fu ricevuto in Napoli con grande onore e magnificenza dal popolo e gentiluomini che erano da la parte sua; e in breve tempo prese la rocca di Sant'Eramo e Castel de l'Ovo, e tutte le fortezze. E nondimeno molti gentiluomini non prestavano obedjenza a lui, ma a Ladislao; onde contendendo del regno li dui re, tutto il reame in travagli e calamitá si trovava. Imperocché avendo mandato Bonifacio il conte Giovanni da Barbiano a Napoli in soccorso de la parte di Ladislao, li fu data ripulsa e fu ributtato da' napolitani: onde di commissione del papa tornò a Perosa.
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