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Le quali cose ordinate, e inviate le genti, il re Luigi andò in Provenza a provvedere a' denari e a le cose opportune per l'impresa a la primavera sequente, secondo quello che con Alessandro aveva trattato di fare.
Le genti ecclesiastiche e de la lega recuperorno Orvieto, Montefiascone e Viterbo, ma Roma non possetteno recuperare, perché messer Peretto da Invrea di Piemonte, conte di Troia e viceré di Roma, con le genti del dominio essendo a Perosa e sentendo questi movimenti, e che Paulo Ursino era rebellato al re Ladislao, subito avea raccolto le genti d'arme sparse in vari lochi e con dua mila cavalli era venuto a la guardia di Roma, e virilmente insieme con Colonnesi e Savelli la difendeva; nondimeno tanta fu la gagliardia di Paulo Ursino, che un dí assaltato in Trastevere dal conte di Troia lo superò e vinse, et entrato in Roma la racquistò per la Chiesa, e il conte nel regno si ridusse.
L'anno sequente 1410, essendo morto Alessandro V a Bologna e lí creato pontefice messer Baldissera Cossa napolitano, detto Giovanni XXIII, il re Luigi II seguitando li ordini dati tornò in Italia e venne in Campagna di Roma, e li mise in ordine li suoi, aspettando le altre compagnie per passare nel reame. Papa Giovanni ancor lui venne a Roma, benché si fermasse alquanto di fuora, dubitando ancora di movimenti per li partigiani del re Ladislao. In questo mezzo Paulo Ursino e Sforza da Cotignola, il quale era rimasto libero da' fiorentini e fatto capitano di papa Giovanni, andorono con tutti li suoi a unirsi col re Luigi a Ceperano.
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