Pagina (273/444) |
| pagina
'compendio-de-le-istorie-del-regno-di-napoli-di-pandolfo-collenuccio-pagt'
|
Ebbe a Gaeta per molti mesi Gregorio XII pontefice amico suo, al quale niuna generazione di piacere e cortesia lasciò che non facesse, a lui e a la sua corte, ancora che Gregorio, il quale fu reputato uomo di molta integritá e tenace de l'onor de la Sedia, non sempre il volse compiacere di tutte le collazioni di beneficii e dispensazioni, che li accadde a dimandare; anzi per la virtú de l'uomo lo ebbe sempre in reverenza. E in somma fu estimato Ladislao essere da commemorare piú presto tra li buoni principi che tra li cattivi. De la generazione e modo de la morte sua variano li scrittori. Dicono alcuni, e cosí suona la comune fama, che essendo lui in Perosa, per opera: de' fiorentini fu attossicato da una femina, con la quale lui aveva commercio venereo, avendosi ella posti ne la natura alcuni medicamini mortali, da li quali poi infetto e senza rimedio infermato, morisse: e dicono che fu in questo modo. Era quella donna molto bella e giovine, figliuola di un medico, che a Ladislao molto piaceva e di lei gran diletto pigliava. Fu proposto al medico da chi trattava la cosa un eccessivo premio, se poteva dar opera che mediante la figliuola Ladislao si intossicasse; il medico, veduta l'occasione di arricchire, diede a la figliuola un certo unguento persuadendoli che ungendosene la natura ne l'atto venereo, l'amor del re li cresceria né mai piú la abbandonaria: la feminella credula e tenera del padre e vaga de l'amor del re, fu contenta. Era quell'unguento succo di napello, prestantissimo veneno: onde lei unta di quello ne l'atto venereo, non molto poi si morí e il re infermato, come è detto, ancor lui lasciò la vita, essendo in ultimo alienato de la mente e dicendo sempre: - A Fiorenza, a Fiorenza! pigliate Paulo, pigliate Paulo!
| |
Gaeta Gregorio XII Gregorio Sedia Ladislao Perosa Ladislao Ladislao Fiorenza Fiorenza Paulo Paulo
|