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Onde fingendosi ammalato, stette tre dí che non andò a la corte de la regina in Capuana: la regina credendo Alfonso infermo, mandò il gran siniscalco a visitarlo in Castel nuovo. Giunto il gran siniscalco in castello, subito fu con tutta la famiglia ritenuto, e Alfonso senza dilazione montò a cavallo per andare in Capuana e prendere la regina a l'improvviso, giá denudata del sussidio del gran siniscalco. Ma (come per fortuna accade) un de li famigli del siniscalco, che non fu veduto o curato a la cattura de li altri, subito corse in Capuana e tutto il caso disse a la regina. Lei subito comandò che le porte del castello fussino serrate, e che venendo Alfonso in niun modo fusse intromesso. La porta che va ne la terra fu incontinente serrata; e andando Sannuto da Capua, che era capitano del castello, uomo robusto e di grande animo, a serrar l'altra che va fuora, non fu sí presto, che trovò Alfonso, il quale per la via di Formello fuor de le mura era venuto, e avea giá il suo cavallo messo li piedi dinnanzi sul ponte: Sannuto subito prese il cavallo per la briglia e per forza lo spinse indrieto, e fece alzare il ponte. Vedendo il re non li essere riuscito il pensiero, deliberò voltarsi a la forza; onde senza piú partirsi di lí, mandò per genti d'arme e per le bombarde, e assediando la regina, cominciò a combattere Capuana.
La regina in sí difficili e pericolosi termini trovandosi, mandò subito a Sforza per aiuto. Sforza era alloggiato al convento appresso a Mirabello, quando ebbe la lettera, e senza indugio con tutti li suoi cavalli cavalcando dí e notte mai posò, che fu a Napoli.
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