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      Il perché il dí sequente questa battaglia li mandò volando drieto a revocarla a Napoli: la quale a li 8 di giugno, quattordici dí dappoi la rotta, fu nel porto di Napoli. Sforza avvisato in Aversa da la regina del ritorno de l'armata, il medesimo giorno mandò Foschino suo nepote e il conte di Sant'Angelo Ciurlo con cinquecento cavalli per ovviare che li catalani non potessino smontare in terra da l'armata; ma non possetteno, anzi in modo furono urtati da' catalani, che 'l re Alfonso in quel dí recuperò il terzo de la terra. Il dí sequente che fu 9 di giugno, Sforza andò in persona a Napoli e tutto quel dí in piú lochi de la terra fece fatto d'arme; e infine fu spinto fuora. E Alfonso la terra tutta recuperò e diede per dui dí e due notti a saccomanno le case e le botteghe de la Robertina, che è una via di Napoli, e fu bruciata quella parte de la terra, che è verso la marina. Sforza si ridusse appresso Capuana ad alloggiare, ove stette quattro giorni, che mai li inimici uscirono da la terra; poi fece caricare tutta la robba de la regina, e lei condusse fuora di Capuana e menolla a Nola, drieto a la quale piú di cinque mila napolitani, maschi e femine di ogni sorte che l'amavano, andorono piangendo. Dappoi alcun di Sforza la accompagnò ad Aversa, avendo prima lasciato a la guardia di Capuana Santo Parente da Cotignola con quattrocento fanti e un contestabile chiamato Graziano da Faenza; e mandò Marco e Foschino con li catalani prigioni a Benevento.
      Lasciata poi la regina Giovanna in Aversa, Sforza tornò a campo a Napoli per soccorso di Capuana, e intendendo che dentro era tradimento, operò che salve le persone e le robbe Santo Parente rendette il castello ad Alfonso, e Graziano autore del tradimento fece ad un arbore impiccare; e allora ebbe Alfonso pieno dominio di Napoli.


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Compendio de le istorie del Regno di Napoli
di Pandolfo Collenuccio
pagine 444

   





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