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Convocato poi da Pio e celebrato il concilio a Mantova, l'anno 1459, per la impresa contra turchi, determinato quello spettava al fatto de la religione, intendendosi pur da Genova che 'l duca Giovanni di Calabria e di casa d'Angiò preparava tutte le cose opportune per la impresa del reame contra Fernando, fu concluso tra Pio e il duca di Milano, che fu presente al concilio, che in ogni modo si dovesse aiutare Fernando contra francesi e angioini.
In questo mezzo però non cessavano tumulti e molestie nel reame; imperocché Antonio Centiglia marchese di Cotrone, il quale (come avemo detto) vinto da Alfonso a Catanzano si era dato a discrezione, morto Alfonso aveva secretamente suscitato nuovi incendi in Calabria, et era uno di quelli che chiamava il duca Giovanni nel reame, e avea promesso darli recapito e darli la Calabria e aiutarlo ad acquistare il resto del regno. Ma Fernando andato in Calabria quella estate, lo debellò con poca fatica e fecelo prigione.
Piero Fregoso in questo mezzo avendo in diversi tempi fatto dui insulti a Genova per recuperare il ducato contra il duca Giovanni d'Angiò e i francesi, e a la prima volta essendo stato ributtato, e a la seconda vinto e morto, e per questo essendo liberati i genovesi dal sospetto e paura de li loro fuor'usciti, furono contenti non solamente che il duca Giovanni andasse a l'impresa del regno di Napoli, ma deliberorno aiutarlo. Cosí li armorono dieci galeazze e tre navi da portar cavalli e carriaggi pagate per tre mesi, e li détteno del Banco di S. Giorgio sessanta mila ducati.
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