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E poi mandò esso duca Francesco Sforza in Toscana Cristoforo Torello e Gioanne da Tolentino soi conduttieri, li quali insieme cum le gente della Chiesia proibessino el passo al ditto Picinino: e similmente destinò in Romagna Bosio Sforza suo fratello cum doe millia cavalli. Ma Giacobo Picinino avendo avuta pecunia dal principe di Taranto, fece l'exercito, e le gente inutile e cariaggi per mare mandò in Abruzzo, e lui per due giornate per quel de Rimine passò la Fogia che non era guardata, e poi el Metro; e seguitando el camino passò il Tronto di modo che el terzo giorno per quello de Cesena gionse in Abruzzo circa le calende di aprile: quivi prima fu receuto da Giosia giá ribellato da Ferdinando. Per il che Alexandro Sforza e Federico duca d'Urbino restorno vinti per la gran celeritá del Picinino, se ben che per insino al Tronto lo seguitassino, dove se radunò tutto l'exercito: e poi se mosseno contra Giosia per esser lui a loro piú vicino che niun altro lor nemico. In questo medesimo tempo el summo pontifice mandò Simonetto per terra de Roma cum valide gente e fece uscire Ferdinando in campo contra Marino duca di Sessa: per il che il duca Gioanne d'Angiò et el principe di Taranto vennero di Puglia cum grande exercito in Terra di Lavoro, non molto lontano da Nola, et el simile fece l'armata de' genoesi; per il che nolani si reseno. Niente di manco il re Ferdinando di gente vedendose superiore alli inimici, cavalcò oltra el fiume del Sarni, et in quel loco convocò li soi capitanii, e fece consiglio di quanto se aveva a fare.
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