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Mentre che le cose passavano come abbiamo dimostrato Sigismundo Malatesta l'anno passato avendo guerreggiato la Marca, cum Silvestro Luciano assediò Senegallia: onde papa Pio comandò a Federico duca d'Urbino, che era in Abruzzo, che di subito la soccorresse. Ma cum Napolione Orsino gionse quel giorno che Sigismundo Malatesta aveva a patti avuta la rocca, ma sentendo la venuta de' nemici circa a l'occaso fece sua partita: onde Federico duca d'Urbino assaltandolo, usò el beneficio de la luna, che era piena. E fuggí niente di meno la maggior parte delle sue gente; cosí li cariaggi furono presi, e de' capi solo Giovanni Francesco dalla Mirandola. Sigismundo Malatesta se redusse a Fano, e dapoi alcuni giorni per mare andò in Puglia al duca Gioanne d'Angiò per dimandare agiuto al stato suo, della preterita rotta non avendo inteso; per il che sbigottito per la medesima via che era andato ritornò. Et el principe de Taranto comenciò a trattare l'accordio cum el re Ferdinando: il qual accordio seguí cum el megio di Bartolomeo cardinale di Ravenna, e mediante Antonio da Trezzo oratore del duca di Milano.
Per questo Gioanne duca d'Angiò e Giacobo Picinino furono constretti uscire di Puglia, e cum salvo condutto del re Ferdinando in Abruzzo tornorno: e Giacobo Picinino capitano egregio, per Rugirone e Giuliano (sic) d'Angiò chiamato in Celano, prese tutta la signoria, dove acquistò grandissima ricchezza; e sermonesi oppressi da fame similmente se détteno. Il re Ferdinando per l'acerbitá de l'inverno andò in Terra de Lavoro, e l'exercito mandò alle stanzie: e queste cose occorseno ne l'anno 1462.
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