E disegnò le armi, annestando alle nazionali delle due Sicilie tre gigli d'oro per la casa di Spagna, sei di azzurro per la Farnese, e sei palle rosse per quella de' Medici. Si ripeterono le feste civili, le ecclesiastiche, e il re ne aggiunse altra popolare, la "coccagna", macchina vasta raffigurante gli Orti Esperidi, abbondanti di grasce donate alla avidità e destrezza di popolari; perciocché i luoghi erano aperti, ma intrigati, e la presa difficile. Carlo dall'alto della reggia giovenilmente godeva i piacevoli accidenti della festa, quando la macchina, mal congegnata, caricata di genti, repentinamente in una parte precipitò, tirando nelle rovine i soprastanti e opprimendo i sottoposti. Molti morirono, furono i feriti a centinaia; la piazza si spopolò: Carlo con decreto vietò simili feste all'avvenire.
XXV. Primo atto del sovrano potere fu il creare Bernardo Tanucci ministro per la giustizia. All'arrivo in Puglia dell'esercito spagnuolo, il viceré intimidito e veramente inutile alla guerra montò in navi e partì, seco traendo il general Caraffa, accusato dal conte Traun, e chiamato a Vienna dall'imperatore per patir biasimo e pene; mercede indegna al buon consiglio dato o non accolto. Il principe Belmonte restò capo degli Alemanni, ottomila soldati, avventicci più che ordinati, vari di patria e di lingua, nuovi la più parte alla disciplina e alla guerra. Il quale Belmonte, dopo aver campeggiate la Basilicata e le Puglie, pose le stanze in Bari per più comodo vivere, non per avvedimento di guerra; avvegnaché nessuna opera forte aggiunse alle mura di quella città, ed all'apparire de' contrari, lasciato in Bari piccolo presidio, accampò l'esercito in Bitonto, città più forte per più saldi ripari e per munito castello e lunghe linee di fossi e muri nella campagna; lavoro di agricoltura, utile nondimeno alle difese.
| |
Sicilie Spagna Farnese Medici Orti Esperidi Carlo Bernardo Tanucci Puglia Caraffa Traun Vienna Belmonte Alemanni Belmonte Basilicata Puglie Bari Bari Bitonto Carlo
|