- Manda il conte di Gages incontro a Lobkowitz; pone il duca di Castropignano contro al Novati; tiene in serbo altre squadre. Il Gages, più forte del nemico, lo trattiene su i monti, Castropignano avanza verso Velletri, e non incontra, come credeva, le colonne nemiche, perché andavano spicciolate nella città, mosse da cupidigia e di libidine. I Borboniani si rincorarono; la legione Campana, or ora coscritta, è prima sotto del Gages alla vendetta ed alle venture; Castropignano, che lentamente avanzava, riceve nuovi stimoli e nuove forze dal re che in quel giorno tutte le laudi meritò di esperto e prode capitano. Ognuna delle nostre colonne procede e vince, sono ripigliati i campi e l'Artemisio, entra Castropignano in città, lo sbigottimento già nostro scende in cuore al nemico, il disordine e la fortuna mutano luogo, tornano i vinti vincitori. Degli Alemanni il Duca Andreassi, capitano di forte e numerosa schiera, fu gravemente ferito; il generale Novati fu preso mentre nelle stanze del duca di Modena stavasi a ragunare fogli ed argenti: duemila Tedeschi furono uccisi; il generale Broun, in riserva fuora della città, veduta la sconfitta, saputa da' fuggiti la prigionia del Novati, la strage, le rovine delle proprie genti, non attese il nemico e si riparò nelle antiche trinciere. Così Lobkowitz, lasciati sul terreno uomini, bandiere, artiglierie, tornò al campo e se la incertezza delle strade o dell'animo non avesse rallentato il cammino del conte di Gages, e nel vallo fossero entrati co' fuggitivi i vincenti, poco esercito restava a Lobkowitz, e nessuna speranza di futura guerra.
Il nemico era già in ordinanza dietro a' ripari, e molti de' suoi reggimenti non avevano combattuto.
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